Torre Viscontea

La Torre è la più significativa testimonianza di Lecco come piazzaforte militare, prima visconteo-sforzesca poi spagnola.

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Torre Viscontea

Posta all’interno della cinta muraria del borgo fortificato, la Torre è la più significativa testimonianza di Lecco come piazzaforte militare, prima visconteo-sforzesca poi spagnola.

Nello stesso tempo si colloca tra le tappe dell’Itinerario Manzoniano, per la citazione di tale fortilizio nel primo capitolo dei Promessi Sposi. La torre faceva parte della cinta difensiva del borgo, realizzata dopo la conquista di Lecco, da parte di Matteo Visconti nel 1296 e alla stabilizzazione del potere al vertice della signoria di Milano dopo un lungo periodo di guerre di successione.

In epoca altomedioevale il “castello” della città era collocato nella rocca di S. Stefano. Il nuovo forte, con il grande mastio ancora oggi conservato, deve essere stato ricostruito nel 1336-1340, contemporaneamente al ponte fortificato sull‘Adda da Azzone Visconti, signore di Milano, che grazie alle sue opere, diede a Lecco la fisionomia che ora conosciamo. Il complesso militare era completamente circondato dall’acqua, che all’interno allargava il fossato in un porticciolo ed era difeso da più ponti levatoi. La torre Viscontea fu oggetto di continue manutenzioni nei secoli XIV e XV e rinforzata con nuove merlature e beccatelli.

Arrivo degli spagnoli

Con l’arrivo degli spagnoli, il castello era presidiato da un centinaio di fanti e per il mantenimento dei soldati i dominatori avevano imposto agli abitanti della comunità e “della Terra di fora” una tassa di 50 scudi d’oro. Nel Seicento, il castello vero e proprio occupava una superficie di circa 1200 mq. e dava da un lato verso l’attuale piazza XX Settembre e dall’altro verso un porticciolo cintato.

La guarnigione che vi alloggiava comprendeva un comandante, un luogotenente, ventisei soldati e un bombardiere. Nel 1782, all’interno delle riforme volute dall’imperatore Giuseppe II, la piazzaforte militare di Lecco venne abolita, consentendo lo sviluppo urbano del centro e la vendita del castello a privati.

Oggi di tale edificio rimane solo la torre trecentesca del mastio visconteo-sforzesco. Al piano terreno sono ancora visibili gli alloggi del corpo di guardia e alcune palle di cannone in pietra. Il primo piano è invece adibito a spazio per le mostre temporanee del Sistema Museale Urbano Lecchese.

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