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Il Resegone
Il Resegone (Resegun), detto anche Monte Serrada, è una montagna delle Prealpi Orobie alta 1875 m s.l.m., situata al confine tra la provincia di Bergamo e la provincia di Lecco.
Il nome prende origine dal suo celebre profilo e dall’italianizzazione del termine lombardo resegón (grande sega), dato che, soprattutto se osservate dalla città di Lecco e dalla Brianza, le sue nove punte principali ricordano proprio la lama di una sega. Si presenta dal versante di Lecco, aspro e molto scosceso; molto più dolce ed elementari i sentieri dal lato della Valle Imagna e da Morterone. Questo versante è inoltre considerato una frequentata via di ascesa scialpinistica.
Ugualmente facile e frequentata, ma più lunga è la via normale sul versante lecchese che parte dal parcheggio della funivia dei Piani d’Erna, in località Versasio. Il versante lecchese è caratterizzato da alcuni canali che presentano serie difficoltà alpinistiche e che terminano tra le cime delle Creste nord. Gli amanti delle vie ferrate possono percorrere la Gamma 1, la Gamma 2 e la Ferrata del Centenario (la più antica della Lombardia), con tante falesie attrezzate per l’arrampicata.
La montagna è solcata da numerose vie ferrate tra le quali:
La Punta Cermenati, nota fino al 1925 come Punta della Croce, venne dedicata a Mario Cermenati dai membri della Società escursionisti lecchesi. Essendo la punta la più alta della montagna, nel 1900 un gruppo di giovani cercò di issare una croce in legno sulla sua vetta, la quale ebbe vita breve a causa delle intemperie. Una seconda croce in metallo, durò poco, distrutta anch’essa da vandalismi ed intemperie. Bisogna attendere il 1925 per la costruzione definitiva dell’attuale croce, con lo spianamento e l’abbassamento di due metri della vetta. L’altare antistante risale invece al 1981 e venne consacrato dal Cardinale Carlo Maria Martini.
Il Resegone è famoso per essere citato più volte ne “I promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.
Se Manzoni, che aveva trascorso tutta la sua infanzia e adolescenza a Lecco, conosceva bene ed amava i suoi monti, il versiliano Giosuè Carducci ne aveva una conoscenza più letteraria, ed è noto il celebre errore geografico che commise ne Il parlamento, che, ambientata a Milano, si chiude con le parole “Il sole /ridea calando dietro il Resegone”, cosa questa impossibile per un monte sito a nordest del capoluogo lombardo. Per la precisione, il tramonto del sole dietro il Resegone può essere osservato dalla Valle Imagna e dalla Val Taleggio.
Tradizioni
Annualmente, in concomitanza con la Sagra di San Giovanni, festa patronale della città di Monza, si svolge la Monza-Resegone, una gara podistica a passo libero, notturna ed a squadre, organizzata dalla Società Alpinisti Monzesi. Il lungo percorso si conclude con il sentiero Pra di Ratt, che porta dall’abitato di Erve alla Capanna Alpinisti Monzesi.
l’Assalto al Resegone
Altra tradizionale manifestazione organizzata dalla SEL (Società Escursionisti Lecchesi) è l’Assalto al Resegone che consiste nel raggiungere il rifugio L. Azzoni partendo da diverse località. La manifestazione scaturì da un’idea dall’allora presidente SEL, Carlo Villa, che nel 1966 tagliò il nastro della prima edizione. L’obiettivo era quello di portare in cima più gente possibile. La partecipazione all’assalto al Resegone è libera a tutti e prevede l’assegnazione di punteggio a ogni partecipante secondo la base di partenza: Versasio, Erna, Morterone, Brumano, Erve. La società o associazione che avrà raggiunto il maggior punteggio, conquisterà il Trofeo Resegone.
Da alcuni anni si disputa anche la gara di trail running ResegUp, con partenza da Centro Lecco, lungolago, passaggio in vetta al Resegone (1875 m) e ritorno nel centro della città con arrivo in Piazza Cermenati. Si copre una distanza di 24 km circa e un dislivello di 1800 metri.
Il Resegùn, è montagna stupenda e di bellezza inversamente proporzionale alla quota relativamente modesta. Dalla cima si gode un bellissimo panorama sulle Grigne, i laghi della Brianza e la pianura: a ovest la vista si spinge fino al Monte Bianco, al Monte Rosa, al Cervino e alle Alpi piemontesi. Montagna assolutamente imperdibile, insieme alle vicine Grigne, per un lombardo che abbia gambe e cuore.