Musso
L’abitato di Musso si raccoglie in un piccolo golfo della sponda occidentale dell’alto lago di Como.
Il paese sorge ai piedi dello sperone roccioso detto Sasso di Musso. Musso deve la sua origine ai filoni di marmo affioranti nel Sasso. Il marmo, bianco-grigio, fu largamente sfruttato fin dall’epoca romana. Il Duomo di Como e le colonne di San Lorenzo a Milano furono costruite con questo pregiato materiale.
Paese
Il nucleo abitato era per lo più popolato da cavatori. La restante popolazione agricola era sparsa sulle vicine colline. È caratterizzato dalle antiche case che costeggiano la Strada Regina e dai bassi portici sul lago presso la piazzetta del molo. In passato ebbe notevole interesse storico. Nel XIII secolo era feudo della famiglia Malacrida, alleata al Ducato di Milano. Nei primi anni del 1500 Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino, espugnò il castello e si autonominò Conte delle Tre Pievi.
Il Medeghino arricchì la fortificazione già esistente sul Sasso. Fortificò sulla punta a picco sul lago, dove sorge ancora oggi la chiesetta di Sant’Eufemia. Poi nel punto più in alto del Sasso, dove a protezione c’era il fossato scavato nella roccia, per difendere alle spalle la sua fortezza. In poco tempo conquistò tutte le terre intorno al lago di Como e parte della Brianza. Fu sconfitto dieci anni più tardi dagli Sforza alleati con i Grigioni svizzeri. Il castello fu distrutto ad esclusione della chiesetta di Sant’Eufemia.
Centro storico di Musso
Nel centro storico di Musso troviamo la chiesa di San Biagio, anticamente intitolata ai Santi Nazaro e Celso, eretta a parrocchiale nel 1387. Conserva dell’edificio trecentesco l’abside semicircolare, con arcatelle cieche tardoromaniche all’esterno. All’interno oltre a pregevoli quadri e affreschi sono conservate gli stemmi e le tombe della famiglia Malacrida.
Poco distante dal Sasso di Musso, in una stupenda posizione panoramica sorge la chiesa di Sant’Eufemia che fu costruita sopra un antico tempio pagano e inclusa nelle mura del castello. Sui pendii sottostanti la chiesa di Sant’Eufemia nel 1858 il nobile Giuseppe Manzi, grazie anche al tipo di roccia, ricavò un sorprendente giardino. Chiamò questo eden Il Gardino del Merlo, ricco di piante esotiche, grotte, giochi d’acqua e ponti sospesi. Oggi sono ancora visibili alcune strutture di quello che fu un parco divertimenti naturale.