Il Rus Cassiciacum di Sant’Agostino

L’antico borgo di Cassiciacum è il luogo di residenza di sant’Agostino prima di ricevere il battesimo cristiano.

Home | Brianza | Il Rus Cassiciacum di Sant’Agostino

Il Rus Cassiciacum di Sant’Agostino

Cassago Brianza, un piccolo comune della Brianza, viene identificato come l’antico borgo di Cassiciacum. È il luogo di residenza di sant’Agostino prima di ricevere il battesimo cristiano.

Un passo dell’undicesimo libro delle Confessiones cita:

“Tuoi siamo, lo attestano le tue esortazioni e poi le tue consolazioni: fedele alle promesse, rendi a Verecondus l’amenità sempre verde del tuo paradiso, in cambio della sua campagna a Cassiciaco, ove riposammo in te dalla confusione del mondo, poiché egli ha rimesso i suoi peccati sulla terra, sul monte pingue, il tuo monte, l’altura ubertosa.”

Aurelio Agostino di Ippona (354-430 d.C.) giunse a Roma dalla sua terra natia, la Tunisia. Si trasferì poi a Milano dove rimase affascinato dalle parole di Sant’Ambrogio, vescovo e patrono della città. Quasi sicuramente Agostino si ritirò nella campagna brianzola prima di convertirsi dal manicheismo al cristianesimo e prepararsi al battesimo. Cassago Brianza avrebbe ospitato sul proprio suolo una villa rustica di proprietà di un tale Verecondo, di fede pagana ma sposatosi con una cristiana. Costui ospitò Agostino tra il 386 ed il 387 d.C. con la madre Monica, il figlio Adeodato ed altri parenti e amici. In questa località della campagna brianzola Agostino scrisse i Dialoghi e i Soliloqui. Un insieme di libri che hanno aperto orizzonti nuovi alla sua vita e all’umanità intera.

La devozione

La devozione verso Agostino si sviluppa a Cassago agli inizi del XVII secolo, quando il santo viene invocato Patrono del paese dopo aver salvato i suoi abitanti dalla peste nel 1630. Del 1631 è la prima festa in suo onore, che verrà celebrata ininterrottamente ogni anno fino ai nostri giorni. Nel 1700 viene eretto un altare in suo onore mentre la cosiddetta fontana di S. Agostino diventa luogo di devozione popolare.

Il Parco costituisce una naturale estensione del Parco storico-archeologico S. Agostino e non a caso è stato chiamato “Parco Monumentale rus Cassiciacum” in ricordo dell’antico nome del paese. Il Parco Monumentale Rus Cassiciacum include anche i ruderi del Palazzo Pirovano – Visconti e resti del perimetro del castro tardo medioevale. La definizione di “Parco Monumentale”, voluta dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici, è il frutto di un percorso storico ed amministrativo che rivela l’importanza notevole per Cassago di un luogo in cui a fianco dei ruderi della villa Pirovano-Visconti, insistono i resti di insediamenti più antichi che rivelano l’esistenza del castro medioevale e probabilmente di epoche ancora più lontane. Alcuni resti permettono di stabilire al I-II secolo a.C. l’integrazione di Cassago in un precedente insediamento gallo-celtico già presente nel III- II secolo a.C.

Un grazie all’Associazione S. Agostino, che da oltre 50 anni sta valorizzando il patrimonio artistico, storico-archeologico e religioso del paese. Il Rus Cassiciacum, è meta di visitatori provenienti anche dall’estero, desiderosi di conoscere fisicamente il luogo dove il retore africano ha trascorso i mesi che hanno preceduto il suo Battesimo. Cassago si prospetta come indiscussa Cittadella agostiniana dopo questo splendido restauro e riqualificazione.

Condividi questa storia, scegli tu dove!

Ti potrebbe interessare