Il castello dell’Innominato
Rocca storica molto suggestiva e particolare con una vista bellissima sul fiume Adda e la città di Lecco.
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Castello dell’Innominato
A pochi minuti da Lecco, nel punto più alto della frazione di Somasca, si trova questo castello. Posto su un’altura naturale e raggiungibile a piedi attraverso un breve sentiero panoramico, domina tutta l’area di Vercurago ed il lago.
Il castello, detto dell’Innominato, era forse in origine una torre di segnalazione di un sistema di fortificazioni carolingio. Nel secolo XIII la fortezza fu dei Benaglio, famiglia guelfa egemone in Val San Martino. Il castello diventa poi parte della linea difensiva di Federico Barbarossa. Dopo aspre battaglie combattute da eserciti comandati di volta in volta dai più celebri capitani di ventura dell’epoca, nel XIV secolo sappiamo essere di proprietà dei Visconti.
Successivamente tutto il territorio passa alla Repubblica Veneta e Vercurago diventa località di confine con il milanese, provvista di una dogana, attiva sino alla caduta della Serenissima nel 1797. La struttura venne in gran parte smantellata nel 1509 ad opera delle truppe francesi e la popolazione locale se ne servì successivamente al fine di ricavarvi del materiale da costruzione, fatto che ha pesantemente alterato il complesso nei secoli.
Il castello dell’Innominato di oggi
Il complesso, oggi è perlopiù ridotto a poco più che un rudere, ma sappiamo che già al tempo di San Girolamo esso aveva perso gran parte della propria importanza strategica, se lo stesso santo poté utilizzarne alcune parti per accogliere i suoi orfanelli e stabilirvi delle strutture create dalla congregazione.
Si conservano ancora intatti il muro perimetrale, parte dei bastioni difensivi e alcune torri, mentre gli spazi coperti e le cappelle presenti sulla sommità sono state in gran parte ricostruite in tempi successivi. Originale è anche la lunga scalinata per giungere al castello, direttamente scavata nella roccia!
La tradizione popolare ha voluto considerare questo come il luogo al quale si è ispirato Alessandro Manzoni per ambientare il suo Promessi Sposi per via della sua collocazione impervia e arcigna dalla quale si domina il Lago di Garlate, il Monte Barro, l’abitato di Vercurago e la riva di Lecco del lago d Como.
“…era a cavaliere di una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da un’aspra goigaia di monti, ed è, non si saprebbe dir bene, se congiunto ad essa o separatone, da un mucchio di massi e di dirupi, e da un andirivieni di tane e di precipizi, che si prolungano anche dalle due parti”.
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