I laghi briantei

Tra fantasia e natura

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Laghi Briantei

La Brianza, terra di confine tra Milano e Como, vanta un territorio unico per la bellezza dei suoi paesaggi, descritti da Stendhal e Parini nei loro versi. Essa, anche nota come terra dei Laghi Briantei o Triangolo Lariano, comprende le valli dei fiumi Seveso, Lambro e del torrente Molgora.

Tutti di origine glaciale, circondano la zona e formano, assieme a fiumi, torrenti, falde, rogge e risorgive un complesso sistema idrico che garantisce, anche nei periodi più siccitosi, una notevole abbondanza di acqua. Il fulcro di questo complesso sistema idrico sia superficiale che sotterraneo si trova proprio al centro dell’alta Brianza, sul Pian d’Erba.

Sull’origine di questi laghi ci sono pochi dubbi: i geologi ritengono infatti che, nell’ultima glaciazione spesse lingue di ghiaccio siano scese dalle Alpi fino al Pian d’Erba e anche oltre. Successivamente, ritirandosi, abbandonarono depositi morenici e nelle depressioni scavate dai ghiacci si formarono i nostri laghi. L’alta Brianza in generale ma in particolare la piana su cui sorge la città di Erba è geologicamente un terreno di tipo alluvionale (cioè molto ghiaioso/sabbioso ed assai permeabile) dal momento che è attraversata dal Lambrone, cioè un tratto del fiume Lambro che è stato artificialmente incanalato nel lago di Pusiano.

Prima che fosse arginato, nei lunghi periodi di pioggia, decine e decine di rigagnoli che normalmente correvano nella pianura dove adesso sorge la parte bassa della città, si ingrossavano, si univano e allagavano tutta la zona, spesso sommergendo pure parte di Incino (antico comune di Erba bassa) ed accumulando montagne di detriti quali sabbie, ghiaie, limi e torbe.

I detriti, trasportati in centinaia di anni dal fiume Lambro, si sono via via accumulati e depositati tanto che, con molta probabilità, quelli che oggi sono i laghi di Alserio e di Pusiano, un tempo dovevano essere uniti a formare un unico grande invaso, quello descritto nel I secolo d.C. da Plinio il Vecchio e da lui chiamato col nome di lago d’Eupili.

Il fascino dei piccoli laghi prealpini di Montorfano, Alserio, Pusiano, Annone e Segrino era tutt’altro che sconosciuto alle famiglie benestanti della nobiltà e alta borghesia milanese, che, sulle sponde di quegli specchi d’acqua e sulle dolci colline circostanti, edificarono splendide ville, piccoli paradisi di natura a poche decine di chilometri dalla città.

Le passeggiate immersi nel verde, il patrimonio faunistico e floristico e i cinque diversi laghi non possono fare altro che incantare i visitatori.
Una costellazione di laghi facilmente accessibili che consentono diverse attività, dalla semplice passeggiata a piedi o a cavallo, in sella a una mountain bike, o presso le aree pic-nic per godersi il paesaggio in tutto relax, o solcando le calme acque con barche o canoe.

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