Le Grigne, con una sagoma inconfondibile nell’orizzonte prealpino, ospitano numerosi percorsi escursionistici in un prezioso ambiente naturale, trekking di alto livello di difficoltà variabile ma tutti remunerativi.
La Grigna, chiamata anche Grignone, è la vetta più alta del gruppo delle Grigne, posto in provincia di Lecco a cavallo tra il lago di Como e la Valsassina che separa il gruppo dalle Alpi Orobie e dal Resegone.
La vetta massima raggiunge i 2410 m s.l.m. e, appena sotto, ospita il Rifugio Brioschi, uno dei rifugi storici delle Prealpi lombarde, di proprietà del CAI di Milano.
La montagna è essenzialmente composta da tre versanti:
il sud-occidentale la Grignetta, il più scosceso e alpinisticamente interessante, che scende verso la sponda est del lago di Como, l’orientale, erboso e boscoso, che digrada regolare verso la Valsassina e quello settentrionale, Grignone, che forma una grande conca di natura glaciale (Moncodeno) abbassandosi verso il Passo del Cainallo e la zona di Esino Lario, versante molto noto in ambito speleologico per la gran quantità di cavità e abissi, che rappresenta il secondo sistema carsico più profondo d’Italia.
Nel campo alpinistico la Grigna è conosciuta per le arrampicate al “Sasso Cavallo”, che nella parete sud contiene vie fino a 500 metri. Tra queste le più famose sono la “via del Det“, la “Cassin“, la “via della Luna“, “l’altra faccia della Luna”, “10 piani di morbidezza“, “Ibis” e “Cavallo Pazzo“.
In occasione di giornate limpide, la Grigna è visibile da tutta la pianura padana lombarda per via della posizione e dell’altezza.
Nel campo speleologico la Grigna è nota invece per i suoi abissi, che sono i più profondi d’Italia e raggiungono i -1313 m (Complesso del Releccio). L’acqua che percorre queste grotte costituisce la sorgente del Fiumelatte, già studiata da Leonardo, situata a 8 km di distanza, nel comune di Varenna.
Rinomatissimo è il panorama che si può godere dalla vetta, per il suo relativo isolamento e per la distanza da altre vette di simile o maggiore altezza: comprende l’intero arco alpino nord-occidentale, l’Oberland Bernese, il Cervino, molto bene è possibile vedere il Monte Rosa fino alle vette interne svizzere e alle catene montuose di confine con il Triveneto. In caso di giornata ventosa capita di avvistare persino il Duomo di Milano.
La via normale di salita è sul versante orientale, ed ha inizio a Pasturo.
Grazie al suo paesaggio meno aspro, il Grignone offre diverse possibilità escursionistiche che hanno in comune una splendida vista sulla parte centrale e Occidentale dell’arco alpino.
Anche la piccola Grignetta ospita una fitta rete di sentieri disseminati di rifugi accoglienti, ideali per programmare indimenticabili passeggiate e arrampicate come l’escursione ai Piani Resinelli. Dalla Grignetta si dirama l’imponente complesso roccioso della costiera del monte San Martino e del Coltignone, che riparano come un muro la città di Lecco.
La particolare caratteristica verticale del Corno di Medale, del San Martino, del Sasso Cavallo e le slanciate e variegate guglie e torri della Grignetta hanno dato impulso all’arrampicata a partire dall’inizio del novecento. Lecchesi doc hanno legato il loro nome a queste cime: Riccardo Cassin, Carlo Mauri, Casimiro Ferrari, Mario Conti, Pino Negri e Daniele Chiappa, per citarne qualcuno, grandissimi alpinisti al cui nome sono legate pagine indimenticabili della storia dell’alpinismo e numerose vie di roccia nelle Grigne.
Chi ha iniziato ad arrampicare nella Lombardia centrale ha sicuramente mosso i suoi primi passi in montagna sulla strana e infida dolomia delle Grigne. In particolare la Grignetta, il cui paesaggio dominato da guglie, pinnacoli e torrioni, rappresenta una vera e propria università del verticale in cui hanno studiato non solo i famosi maglioni rossi del gruppo dei Ragni di Lecco, ma anche nomi celebri dell’alpinismo internazionale.
Arrampicare in Grigna vuole dire entrare in un mondo lontano e unico, il tutto a due passi dalla citta.
In Grignetta imperdibile il Giro del Fungo, sul Pilone Centrale la Via Zucchi, che con i suoi 190m di dislivello è una delle più lunghe della zona, un IV+ mai banale che regala emozioni a chi da poco veste le scarpette.
Altro giro che non può mancare a chi si attacca alla roccia delle Grigne è quello dei Torroni dei Magnaghi che concatena lo Spigolo Dorn (6 tiri, 70m, IV+, con la Via Lecco (4 tiri, 120 m, IV+), in mezzo un traversino lungo una decina di metri caratterizzato dal passo del gatto, ovvero una spaccata per passare dal torrione meridionale a quello settentrionale, passaggio per nulla difficile, ma che offre una posa plastica con grande felicità delle nostre macchine fotografiche.
Altre vie da percorrere e che sono un richiamo fortissimo per ogni climber: la Cassin al Torrione Palma (7 tiri, V+/5b, 220m), che regala un’arrampicata da alta montagna, su una guglia con panorama sul lago di Como, la Via Tapiocre alla Torre Cecilia, la Via Gasomania al Sigaro Dones (3 tiri, 6b+/6a, 120m) un itinerario corto, ma con passaggi impegnativi e molto vari, tipici della Grignetta.
Parlando di falesie da segnalare le classicissime Discoteca e Lariosauro con tiri un po’ per tutti i gusti, mentre la pittoresca Pala del Cammello è per chi padroneggia il sesto grado. Se cercate la quantità, e anche la qualità, allora dirigetevi alla Parete Stoppani oltre 50 vie dal 5a all’8b.
Meglio se accompagnati da guide alpine certificate.