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Erve
Erve è il paese più piccolo della Val San Martino e posto ai piedi del maestoso Monte Resegone ad una altitudine media di 600 metri.
La sua origine è incerta, si narra che siano stati dei francesi a insediarsi e costruire le prime case nel nucleo di Nesolio perché il fondo valle era costituito da un lago. Una memoria manoscritta del XIX secolo, conservata presso l’Archivio Parrocchiale, fa cenno alla tradizione per cui una prima presenza umana a Nesolio risalirebbe addirittura all’epoca franca.
Solo successivamente si è potuto scendere dalle alte frazioni, Costa, Gnett, Saina e costruire l’attuale centro del paese diviso longitudinalmente in tutta la sua lunghezza dal torrente Gallavesa che scende dal Resegone e dopo un breve tratto si getta a strapiombo in quel orrido chiamato “Paradiso dei cani”.
Numerosi sono i ponti che congiungono le case dell’una e dell’altra riva, conferendo all’abitato un aspetto urbanistico molto singolare.
La strada
La strada spettacolare, scavata nella roccia, a strapiombo di un precipizio di oltre 150 metri, ha tolto, nei primi anni del ‘900, dall’isolamento secolare il paese. Nella seconda metà del XX secolo la strada viene asfaltata e così Erve diventa oggetto delle attenzioni dei turisti, luogo di villeggiatura per milanesi e brianzoli, attirati soprattutto dalla tranquillità del luogo e dalle bellezze naturali e paesaggistiche. Ancora oggi numerosi amanti della montagna scelgono Erve come punto di partenza per le loro escursioni.
Il torrente Gallavesa
Fino agli anni ’60 lungo il torrente Gallavesa erano attivi una serie di impianti per la produzione di elettricità che all’epoca dovevano alimentare le grandi aziende calolziesi, a partire dalla Sali di Bario. Ma ancora prima dell’avvento delle industrie, l’acqua del Gallavesa faceva funzionare magli e fucine, in particolare in località Tovo. Una storia che – con le tecnologie sempre più all’avanguardia- continua ancora oggi con la moderna turbina.
Montagna, boschi, pozzi
Per gli appassionati di alpinismo il Resegone offre un’ottima palestra con numerosi itinerari di varie difficoltà con una spettacolare vista su tutta la Val San Martino e la valle dell’Adda, la Brianza con i suoi laghetti, la Valsassina ed il gruppo dei Corni di Canzo. Vicino alla Passata e sul monte Magnodeno, cippi di confine ricordano che Erve era insieme a Vercurago, l’ultimo baluardo della Serenissima Repubblica Veneta.
Nella Valderve si possono effettuare piacevoli e tranquille passeggiate nei boschi e nelle frazioni che circondano il paese. Sono numerose le fioriture di specie rare quali la primula auricola, il giglio rosso, orchidee ed il giglio martagone. Non rara la possibilità di incontrare caprioli, camosci ed altri animali selvatici.
Prati soleggiati per rilassarsi e pozze d’acqua gelida lungo il Gallavesa per rinfrescarsi sono meta, durante l’estate, di molte famiglie con bambini. In località Gnett, trovate la famosa Fonte di acqua San Carlo con la scritta “Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta ma ricorda quanta pace può esserci nel silenzio delle montagne”.
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