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Dizzasco
L’asen de dizzasco … non sapeva se ridere o se piangere o era l’asen de schignan.
Dizzasco si trova all’inizio della Val d’Intelvi sul ramo occidentale del lago di Como. ln posizione strategica, è adagiato su un boscoso terrazzo di origine morenica. Grazie agli ampi panorami, questo antico borgo ha saputo reinventarsi è divenire una rinomata località di villeggiatura immersa nel verde. Nella conca sottostante, incassato in un profondo vallone, scorre il torrente Telo che sbocca nel Lario ad Argegno. Dizzasco è costituito da 3 frazioni: Biazzeno, Muronico e Rovasco.
Storia
Nel periodo medioevale Dizzasco condivise le sorti dell’intera Val d’Intelvi alleata di Como durante la guerra decennale contro Milano. In epoca rinascimentale fu feudo dei Visconti, dei Rusconi e dei Marliani. Da ricordare, nell’Ottocento, il patriota Andrea Brenta, amico di Giuseppe Mazzini, che riuscì ad organizzare un gruppo di valligiani per combattere gli austriaci. Una lapide lo ricorda presso Muronico.
Architetture religiose
Parrocchiale di San Sisinio
Anche qui, come in tutta la Val d’Intelvi, sono numerose le testimonianze religiose ed artistiche. Prima di entrare in Muronico, s’incontra la Parrocchiale di San Sisinio, dall’insolita pianta a croce greca. È tra le chiese più antiche della Valle. È un edificio dell’XI secolo rimaneggiato più volte in epoca barocca. All’interno della chiesa, riccamente ornata da affreschi e stucchi, si possono ammirare splendidi paliotti in scagliola del XVII secolo. Spicca poi un tabernacolo marmoreo di epoca rinascimentale ed un confessionale intarsiato del XVIII secolo.
La sua antica parrocchiale, rifatta nel ‘600 su una base romanica, è dedicata a SS. Pietro e Paolo e si estende con un portico su un bel poggio panoramico. All’interno conserva tele, affreschi, stucchi e altari in scagliola di Giuseppe Molciani del XVII secolo.
L’oratorio della Beata Vergine
Da visitare anche L’oratorio della Beata Vergine con una bella tela quattrocentesca raffigurante una Madonna col Bambino, di scuola lombarda. L’oratorio seicentesco dei Confratelli con una pala settecentesca di Antonio Ferretti e un bell’altare ligneo intarsiato del XVII secolo. Infine, presso i ruderi di un antico convento, troviamo l’oratorio di S. Carlo coi suoi stucchi ed affreschi seicenteschi. Da ricordare che qui, l’inglese Winston Churchill, illustre estimatore di Dizzasco e dei suoi paesaggi, trovò l’ispirazione per realizzare i suoi quadri nella quiete della valle. Una sua tela, con la Chiesa di San Sisinio di Muronico varcò i confini della valle per essere ammirata in un’esposizione londinese.
Lungo la valle dei mulini, si trovano disseminati antichi opifici tutti risalenti al XVIII secolo. L’ultimo mulino della zona ha smesso di macinare nel 1975.
L’invasione degli asini
Ma Dizzasco, è noto per leggende e racconti riguardanti l’asino. Dal 2000 l’animale è associato agli abitanti di Dizzasco ed in questi anni è stato immortalato da vari artisti in ogni sua forma. La festa dell’asino è un evento artistico, culturale e gastronomico che vede coinvolte tutte le energie del paese per celebrare il suo animale simbolo. L’evento ha luogo nel mese di luglio nel centro storico di Dizzasco. La ricorrenza vuole onorare il progetto che, di anno in anno, investe il territorio.
Fin dalla sua nascita l’intenzione è stata rivolta alla costruzione di un polo culturale che contenesse due diverse realtà. La prima artistica, intellettuale il cui scopo è la promozione di giovani artisti e ragionare sulle idee e sui linguaggi dell’arte stessa. La seconda più popolare è strettamente legata al territorio, alle tradizioni, ai suoi abitanti. È così che la tradizione orale popolare si fonde nell’arte contemporanea. È inoltre per questo motivo che l’asino è il simbolo, il protagonista di ogni movimento sul territorio.