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Corni di Canzo

Sono tre piccole cime di circa 1.400 metri che prendono il nome dal comune nel quale risiedono ed è una delle zone del Triangolo Lariano più conosciute per la bellezza dei panorami, per la natura ancora ben conservata e per i numerosi sentieri adatti a soddisfare tutti, dalle famiglie con bambini agli escursionisti esperti.

La loro sagoma è inconfondibile: tre cime rocciose dall’aspetto arrotondato tali da sembrare dei “corni”, ben visibili dalla Brianza. Grazie alla loro posizione queste tre cime sono state tra le prime a diventare popolari. Oggi infatti i sentieri della zona sono tantissimi e ben segnalati.

Tutta l’area dei Corni di Canzo è di grande interesse dal punto di vista naturalistico.

  • Si possono distinguere tre principali ambienti: il bosco, le praterie e le rupi.

Una parte ricade anche nella Foresta Regionale dei Corni di Canzo, un vasto complesso prevalentemente boschivo gestito dal ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste).

Il torrente Ravella, che dà il nome alla valle, ha scavato profondamente il suo alveo e scorre incassato fra ripidi versanti fino a Canzo, prima di gettarsi nel Lambro. Sulla destra rimangono notevoli terrazzi morenici sui quali anticamente furono costruite le tre “Alpi”. Infatti fino agli anni ‘60 nella valle risiedevano numerose famiglie dedite all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, come si può rilevare dalla presenza di fabbricati rurali a Prim’Alpe, di ruderi in località Second’Alpe e Terz’Alpe.

Alla Prim’Alpe, per i più piccini, ci si può inoltrare nel fantastico Sentiero dello Spirito del Bosco, un percorso con tante sculture in legno che sembrano far vivere la foresta.

La salita

Per la salita ai Corni di Canzo una delle vie più frequentate passa attraverso il Sentiero Geologico della Val Ravella, che ha inizio in località Gajum e termina al rifugio Terz’Alpe. Dal rifugio Terz’Alpe si arriva direttamente alla base del Corno Occidentale. Un importante punto di appoggio nella zona è dato dal rifugio SEV di Pianezzo, posto sul vasto pianoro alla base dei Corni di Canzo.

Il Sentiero Geologico è un’escursione nella storia geologica del Triangolo Lariano. Di difficoltà elementare, permette di vedere le rocce carbonatiche stratificate di origine marina e dell’era Mesozoica e contenenti tipici fossili come i coralli e le ammoniti e grandi massi erratici di granito trasportati dai ghiacciai. Lungo il Sentiero Geologico si incontra anche il Santuario di San Miro al Monte nel luogo in cui visse l’eremita. Numerosi sono i miracoli a lui attribuiti, in particolare legati alla pioggia durante i grandi periodi di siccità; secondo una tradizione locale avrebbe fatto scaturire una sorgente d’acqua dalla roccia, tuttora visibile sul piazzale antistante il piccolo eremo.

Sono meta prediletta degli escursionisti attrezzati, in alcuni tratti ci sono delle ferrate, alcune tra le cime più note del Triangolo Lariano: il Sasso Malascarpa e il Monte Prasanto con le loro manifestazioni geomorfologiche carsiche, il Monte Rai, da cui si gode una splendida vista sui laghi briantei e ancora il Corno Birone oppure il Monte Cornizzolo.

Il panorama che l’alpinista può godere dalle cime del gruppo è vasto e attraente. In basso si estendono le colline della Brianza percorsa dal Lambro, i Piani d’Erna, la Valbrona che si affaccia sul lago di Como nel ramo di Lecco, ed ancora i laghi Briantei e, più in là, il lento insinuarsi dell’Adda nella pianura lombarda.

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