Complesso di San Michele

Isolato su uno sperone di roccia sorge il Complesso di San Michele a Torre de’ Busi.

Home | Val San Martino | Complesso di San Michele

Complesso di San Michele

Isolato su uno sperone di roccia, sorge il Complesso di San Michele a Torre de’ Busi. Originariamente aveva funzione militare e ha subito nei secoli diversi rimaneggiamenti, diventando struttura religiosa densa di fascino, arte e suggestione.

Nel basso Medioevo sorgeva qui un fortilizio che, in una posizione chiaramente strategica e difficilmente espugnabile, controllava le principali vie di comunicazione (in particolare la strada che collegava Bergamo e Caprino con Calolzio e Lecco). Con ogni probabilità l’antico “castello” che sorgeva sul promontorio roccioso è quello che un documento del 1222 cita con il nome di “Castrum de la Bretta”.

San Michele è raggiungibile solo a piedi attraverso due mulattiere: la prima scende da via Torre (e si imbocca proprio di fianco al monumento ai caduti) mentre l’altra sale. Sulla piazzetta al centro del complesso si affiano la canonica (a sinistra), l’oratorio di Santo Stefano (a destra) e la chiesa di San Michele che non può essere aperta al pubblico in quanto dichiarata non agibile.

Gli affreschi dell’oratorio di Santo Stefano

L’oratorio di Santo Stefano originariamente forse era la cappella dell’antico “castrum”. È formato da 3 ambienti e all’interno custodisce un ciclo di affreschi particolarmente ricco e interessante.

Interni

Nella prima stanza si possono osservare, probabilmente dello stesso autore, sulla sinistra la raffigurazione di una “Madonna in trono” e di Santa con le mani giunte affiancata dagli strumenti utilizzati nella tessitura. Per questo è ipotizzabile che si tratta di Santa Domenica e che l’affresco voglia ricordare ai fedeli il dovere di riposare nei giorni festivi. Sull’altro lato si trovano diverse figure dipinte nella prima metà del 1400: si riconoscono ben 5 varianti della Madonna in Trono e Sant’Antonio Abate.

Nei secoli XVII-XVIII le pareti vennero coperte con la calce, come misura igienica contro la peste. Negli anni 1992-1993, grazie all’intervento della Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici di Milano, l’oratorio fu oggetto di un’importante campagna di restauri alla struttura e alle pitture interne. Vennero così riportati alla luce gli splendidi affreschi che vediamo oggi. Con il restauro sono stati riportati alla luce numerosi affreschi di buona fattura. Essi raffigurano santi e diverse immagini mariane ed appartengono a diversi momenti decorativi che, allo stato attuale degli studi, sono collocabili nel periodo compreso tra il XlV e il XV secolo.

Ti potrebbe interessare