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Caterina Cittadini

Nacque a Bergamo nel 1801 da genitori da poco immigrati da Villa d’Almè, cittadina bergamasca, speranzosi di una sistemazione economica migliore.

A sette anni gli erano già morti i due genitori e rimase sola con la sorellina Giuditta di cinque anni. Le due sorelle furono ricoverate nell’orfanotrofio del Conventino di Bergamo, fino alla maggiore età. In quell’Istituto Caterina Cittadini si diplomò maestra nel 1823. Fu invitata da due cugini sacerdoti Giovanni ed Antonio Cittadini, a trasferirsi presso di loro nel paese di Calolziocorte. Nello stesso anno iniziò ad insegnare nella scuola elementare del vicino paese di Somasca di Vercurago. Il paese è molto noto per il santuario di S. Girolamo Emiliani e per la Casa Madre dei Somaschi.

Apertura della scuola

La formazione cristiana segna profondamente la loro esistenza che darà un orientamento specifico alla loro missione. Coadiuvata dalla sorella Giuditta, aprì a Somasca una scuola gratuita rivolta alle bambine più povere che non avevano la possibilità di frequentare quella statale, poi affiancata anche da un educandato e da un orfanotrofio. Alcune delle sue ex allieve rimasero con lei per dedicarsi all’educazione delle fanciulle povere e per insegnare il catechismo, mettendo a disposizione la loro ricchezza spirituale, le loro energie fisiche, la loro ansia di apostolato. Da questo nucleo di giovani maestre sorse il nuovo Istituto delle Orsoline di Somasca. A 37 anni, muore la sorella Giuditta, suo più valido sostegno. Caterina scrive le Costituzioni del nuovo Istituto e le presenta al vescovo di Bergamo negli anni 1854-55.

Anima profondamente umile e semplice, si rivelò educatrice sapiente e illuminata, rivalutando in chiave moderna e femminile, l’istituzione tipicamente lombarda dell’oratorio festivo parrocchiale, sull’esempio di S. Carlo Borromeo e di s. Girolamo Emiliani. È stata beatificata il 29 aprile 2001 da papa Giovanni Paolo II.

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