Castello di Capiate
Nei vari secoli, molte furono le contese e le vendite tra i signori che possedevano il complesso e la terra adiacente al Castello di Capiate.
Capiate è una frazione del comune di Olginate, in provincia di Lecco. La storia di questo luogo, in particolare in Età Antica e nel Medioevo, narra vicende di elevato interesse. Le indagini archeologiche hanno portato alla luca frammenti di ceramica protostorica. Una prova che questi luoghi sono quindi abitati da oltre 2000 anni. Capiate era situata su uno dei principali assi viari di epoca pre-romana, che dalla pianura conduceva oltre le Alpi. Anche l’Adda e il ramo lecchese del lago di Como rappresentavano vie d’acqua particolarmente importanti per spostamenti e trasporti. Lungo il fiume, in prossimità di Capiate, ancora oggi esiste un toponimo, il porto, per indicare una porzione di riva di agevole approdo, verosimilmente attrezzata come tale anche nelle epoche più remote.
Epoca romana
Epoca Romana
Altri scavi hanno permesso di individuare molti resti di strutture riconducibili all’epoca romana. Sono state recuperate una lapide con iscrizione commemorativa del II secolo dopo Cristo relativa ad un importante magistrato. Il ritrovamento di un altare romano in granito, condurrebbero ad ipotizzare la presenza di un luogo di culto o di un mausoleo. In particolare, con riferimento alla lapide, l’iscrizione si riferisce ad un sacerdote del culto dell’imperatore, nel caso specifico di Tito Flavio Vespasiano [79-81]. Il primo tratto della valle dell’Adda ebbe un ruolo strategico importante. Ha testimonianza di cioè l’elevato numeri di reperti ritrovati che hanno interessato, oltre a Capiate, anche la zona del Lavello.
Capiate fu una casa tributaria, come emergerebbe dal testamento di Rottopert di Agrate, un alto funzionario regio. Questo documento risale all’anno 745. Durante il Medioevo, la famiglia dei Conti di Lecco dominò i territori dell’Adda sino al 975, anno della loro estinzione. Quando Attone, l’ultimo conte, morì senza lasciare discendenza, la valle dell’Adda comacina fu divisa in due ambiti distinti. I territori a est dell’Adda furono donati alla chiesa di Bergamo, costituendo l’entità oggi conosciuta come Valle di San Martino. La parte a ovest, la cosiddetta Brianza, dal monte omonimo, fu inglobata nel distretto della Martesana.
Signori di Airuno
Quella dei Signori di Airuno fu la più importante famiglia del circondario di Capiate. Di legge longobarda, costituirono il ceppo originario delle famiglie che dominarono il territorio durante il Medioevo. Risiedevano nel castello posto sul rilievo che fiancheggia l’Adda in sponda destra, da cui si dominava l’intera valle dal lago di Olginate sino alle colline del meratese. Il castello fu distrutto presumibilmente tra i secoli XIV e XV. Sopra i suoi ruderi, oggi sorge la chiesa rinascimentale di Santa Maria della Rocca. Capiate era un importante centro agricolo già nell’antichità ed era il luogo dove risiedeva il dominus. Villa Capiate, oggi Villa San Carlo, era il borgo dove era insediata la popolazione.
In un documento del 1110 è menzionato per la prima volta il castrum di Capiate. Probabilmente, già nel X secolo, furono create strutture fortificate in grado di resistere agli attacchi degli Ungari. L’antica per fondazione la Basilica di San Nazaro rappresentò per molti secoli il cuore della vita religiosa delle comunità della zona. Ancora oggi sono visibili importanti vestigia dell’edificio religioso medievale.
Castello di Capiate
Nei vari secoli, molte furono le contese e le vendite tra i signori che possedevano il complesso e la terra adiacente al Castello di Capiate. Nel corso del XVII secolo la proprietà passerà alla famiglia Mornico di Varenna. I membri di questa famiglia erano ricchi possidenti e legati al governo spagnolo del Ducato di Milano. Possedevano, tra l’altro, la Villa Monastero a Varenna, famosa già all’epoca per la sua bellezza e imponenza. La famiglia Mornico tenne l’ex Castello di Capiate, ormai trasformato in un’efficiente azienda agricola con annessa casa padronale chiamata “Villa la Torre”, per quasi trecento anni, fino al 1901.
Nel 1901 l’ultimo erede della famiglia Mornico vendette a Carlo Figini, la proprietà dell’ex Castello di Capiate. La villa ormai era già stata quasi interamente destinata ad abitazione per i contadini. Il padrone manteneva per sé soltanto un paio di stanze in cima alla torre. Il Figini sfruttò ogni locale per creare alloggi per nuovi affittuari lavoranti. Nel 1941 la famiglia Nobili di Milano acquisì il complesso, per poi rivenderlo nel 1952 alla proprietà attuale.
Dopoguerra
Il dopoguerra vide Capiate crescere sia in termini di nuova edilizia residenziale che di insediamenti industriali, che oggi stringono da ogni lato quello che rimane degli antichi monumenti. Negli ultimi anni, è stata costituita una associazione, Associazione Capiate, con lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio storico, architettonico, culturale e ambientale di Capiate. L’Associazione si propone di sviluppare progetti di recupero degli immobili storici di Capiate. Fornisce supporto e consulenza ai vari proprietari interessati ed intervenendo per la tutela e valorizzazione degli edifici.