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Brunate
Noto come il balcone delle Prealpi, il piccolo borgo di Brunate è situato su un altopiano boscoso sopra Como. Grazie alla posizione panoramica e alla quota in cui si trova, Brunate divenne, nel Sette-Ottocento, uno dei maggiori centri di villeggiatura lombardi.
Nei primi anni del ‘900, durante alcuni scavi in pieno centro storico di Brunate, sono stati ritrovati reperti che fanno pensare ad un insediamento di tribù celtiche fin dal VI secolo a.C. Furono rinvenute due fibule, due anelli a globetti, un braccialetto, un ciondolo, ciotole e bicchieri in terracotta, una fibula e due anelli di bronzo.
Storia
Brunate ha origini lontanissime, probabilmente celtiche, con forti influenze etrusche. Inoltre i reperti archeologici presenti nel Museo Civico di Como, evidenziano che Brunate era sede di vita organizzata. Dopo alcuni secoli, nella sottostante pianura, si cominciarono a costruire capanne, fino a che i Romani risanarono il suolo, fondando la città ed erigendo mura e torri. In quest’epoca Como divenne in effetti una delle più importanti città dell’impero anche grazie alla sua posizione strategica, che la rendeva centro delle strade che portavano in Germania.
Con la colonizzazione della valle comasca da parte dei Romani, Brunate cominciò a seguire le stesse sorti di Como. Nella seconda metà del XII secolo Brunate riuscì a costituirsi libero Comune, ma già nel 1240 ritornò sotto la giurisdizione di Como, entrando nella circoscrizione cittadina di Porta Sala.
Beata Maddalena Albrici
Per circa mezzo secolo Brunate resta legato alle vicende di Como senza particolari eventi da menzionare. Si ricorda solo la presenza del monastero di S. Andrea e della futura beata Maddalena Albrici. La Albrici si era fatta religiosa nel monastero di Sant’Andrea a Brunate. Quando ne divenne Badessa, ella dette alla fondazione la Regola degli Eremiti di Sant’Agostino. Riformò il monastero di Sant’Andrea verso una maggiore austerità di vita e di una più rigorosa povertà.
La Badessa Maddalena fu la prima a dare l’esempio di umile questuante, benché ella fosse nata, nel 1409, nella famiglia di Nicola Albrici, massimo magistrato di Como a quel tempo. Nel comasco Maddalena Albrici fu una grande pastora di anime che attirò a sé, sul colle di Brunate. Dopo una lunga sofferente malattia si spense nel 1465.
Brunate – una meta per turismo
A cavallo tra Settecento e il Novecento, da piccolo insediamento rurale medievale Brunate diventa una famosa meta per le famiglie benestanti milanesi.
Il flusso turistico verso Brunate, nonché l’arrivo in paese dell’alta borghesia milanese, venne reso possibile anche grazie alla costruzione, nel 1894, della Funicolare Como-Brunate. E infatti Brunate, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, vide un’intensa attività edilizia, finalizzata soprattutto alla costruzione di ville ed alberghi. La maggior parte di queste ville venne eretta in forme eclettiche o liberty. Un esempio è la piccola stazione di Como della funicolare, che ancora oggi accoglie il visitatore con la sua graziosa facciata da chalet di montagna.
Giunti a Brunate si può godere di uno splendido panorama. Da lì si può vedere l’intero arco alpino occidentale, la Pianura Padana e gli Appennini. Diversi sono i punti panoramici quali il Belvedere, l’ampio sagrato della chiesa di S. Andrea, la rotonda del parco Marenghi a S. Maurizio e il sovrastante Faro. Numerosi sono inoltre i monumenti d’interesse storico ed artistico. Citiamo il Faro Voltiano, la parrocchiale, le ville e molte possibili mete d’escursione. Fra gli itinerari di trekking ricordiamo la cosiddetta dorsale del Triangolo Lariano, percorso in quota che collega Brunate con Bellagio.
La chiesa di Brunate
La chiesa parrocchiale di Brunate è dedicata al patrono Sant’Andrea Apostolo. Le prime notizie risalgono al Trecento. All’interno sono presenti affreschi dei Recchi realizzati alla fine del XVII secolo. Nella volta sono raffigurati i patroni Sant’Andrea e San Maurizio. Nei medaglioni sottostanti si ammirano Sant’Ignazio di Loyola, San Michele Arcangelo, San Bartolomeo e la Beata Maddalena Albrici. All’interno della chiesa c’è un altare dedicato alla beata Maddalena Albrici, sotto il quale sono conservate le sue reliquie. Nella chiesa è conservato inoltre un organo a canne del 1827. Fu costruito dai fratelli Prestinari di Magenta riutilizzando il materiale fonico di un precedente organo Serassi del 1774.
Il centro storico di Brunate è caratterizzato da viuzze a scalinata che si arrampicano sul pendio. In esso sono presenti antichi edifici, portali in pietra e diverse corti. Le più importanti sono la corte del Castello, uno dei luoghi più antichi di Brunate, e la corte degli Ebrei, risalente al XIV secolo.
Da visitare
A Brunate troviamo il Faro Voltiano. È una torre ottagonale alta 29 metri eretta nel 1927 sulla vetta del Monte Tre Croci in occasione del centenario della morte di Alessandro Volta. Il faro, a partire dal tramonto e fino all’alba, emette alternativamente luce verde, bianca e rossa. Sulla costa del monte di Brunate troviamo l’eremo di San Donato eretto dai francescani nel XV secolo. Il convento esiste ancora. Da cinque secoli domina la città con la sua mole severa. Non è più luogo di preghiera poiché è sconsacrato da quando Maria Teresa d’Austria soppresse numerosi conventi.