Adda – un fiume da vivere
L’Adda è il principale immissario del Lario.
Adda – un fiume da vivere
Adda – un fiume da vivere
“E stando così fermo, sospeso il fruscìo de’ piedi nel fogliame, tutto tacendo d’intorno a lui, cominciò a sentire un rumore, un mormorio, un mormorio d’acqua corrente. Sta in orecchi; n’è certo; esclama: – è l’Adda!” (Alessandro Manzoni – I Promessi Sposi)
L’Adda è il quarto fiume italiano per lunghezza. Nel suo percorso (km 313) tocca quasi tutte le province lombarde per sfociare nel Po poco a monte di Cremona. Il fiume nasce dalle falde del Pizzo del Ferro nelle Alpi Retiche. Dopo aver disceso la Valle di Fraele, alimentando i laghi di Cancano, attraversa la Valtellina e sbocca, insieme al fiume Mera, nel lago di Como in località Fuentes. Questa località prende il nome da Pedro Enriquez de Acevedo, conte di Fuentes e governatore spagnolo di Milano.
A lui si deve la fortezza costruita a difesa dei confini dai popoli dei Grigioni. Le rovine del forte sulla collina Montecchio dominano ancora oggi il panorama dell’alto lago e del Pian di Spagna. Una piccola pianura, oggi riserva naturale protetta, formatasi per i detriti lasciati dall’Adda che qui entra nel lago.
L’Adda è il principale immissario del Lario.
A sud di Lecco, il fiume prosegue come unico emissario formando due piccoli bacini lacustri, il lago di Garlate e il lago di Olginate. Tra i due laghetti è stata costruita una diga di regolazione. A valle del lago, infatti, le acque sono utilizzate, fin da epoca remota, per l’irrigazione di vasti territori. Il fiume possiede una notevole importanza storica, culturale e ambientale, attraversa un parco nazionale, due parchi regionali ed un ecomuseo. Il fiume prosegue il suo percorso in direzione sud in profonde gole che separano la provincia di Bergamo dalle limitrofe provincie di Lecco e Monza e Brianza. Questo tratto è ricco di esempi di archeologia industriale, perché la vicinanza del fiume era la condizione ideale per realizzare i primi stabilimenti.
Di notevole interesse sono anche le vecchie centrali idroelettriche realizzate ai primi del ‘900.
Tra le più significative, la Taccani a Trezzo sull’Adda e la Esterle, in stile liberty, a Cornate d’Adda. Ma servivano anche rapidi collegamenti ed allora ecco il ponte San Michele, candidato al riconoscimento UNESCO. Sito archeologico per eccellenza è Crespi d’Adda, col suo villaggio operaio. Fu costruito alla fine dell’800 attorno all’opificio tessile della famiglia Crespi. Anche i comuni di Garlate e Brivio ospitano interessanti strutture come ex filande, canapifici e linifici.
L’Adda ha sempre assolto la duplice funzione di confine e collegamento. Già sotto il dominio longobardo, tale fiume era al confine tra Neustria e Austria. In età comunale furono realizzati alcuni ponti in legno sul fiume. Ma si trattava di ponti mobili che, in caso di guerra, potevano essere velocemente smantellati. Dal Quattrocento alla fine del Settecento divise il Ducato di Milano dalla Repubblica di Venezia, sino all’occupazione napoleonica. Varie le roccaforti presenti lungo le sponde dell’Adda sono da ricordare il Forte di Fuentes (Colico), la fortezza di Trezzo sull’Adda e la città murata di Pizzighettone, imponenti esempi di architettura militare.
Paesaggi del fiume nell’arte di Leonardo da Vinci
Questo fiume ispirò l’arte di Leonardo per alcuni elementi caratteristici del suo paesaggio tra i quali le rocce e l’acqua. Sugli sfondi di alcune sue opere come la Gioconda e la Vergine delle Rocce si riconosce facilmente l’Adda. Tra la fine del ‘400 ed i primi anni del ‘500, Leonardo frequentò villa Melzi d’Eril incaricato di studiare il corso del fiume tra Paderno d’Adda e Trezzo sull’Adda alla ricerca di una possibile navigabilità. Da questo impegno nacquero molte pagine del suo codice Atlantico, dove troviamo intuizioni e progetti sull’ambiente che andava esplorando.
Traghetto di Leonardo
Leonardo era attento all’attività che si svolgeva sulle rive. Per facilitare l’attraversamento dell’Adda propose la costruzione di un traghetto che portava da una riva all’altra senza usare i remi. A lui è attribuito il progetto del traghetto a mano di Imbersago. Leonardo ha dedicato molti disegni al collegamento tra il lago di Como e Milano sfruttando l’Adda. Vi è un progetto di un canale derivato all’altezza di Brivio.
Vicino alla scarpata, in prossimità del Santuario della Madonna della Rocchetta, vi è un altro canale chiamato Naviglio di Paderno anch’esso sicuramente progettato per la navigazione. L’alzaia che costeggia il fiume da Lecco a Truccazzano, è tutta percorribile a piedi e in bicicletta e fa parte del parco regionale dell’Adda Nord. Passeggiando o pedalando lungo il fiume, oppure i navigli che lo costeggiano in alcuni tratti, si può assaporare la tranquillità della natura e scoprire la flora del Parco.
Le gite all’interno del Parco Adda Nord, un museo a cielo aperto, comprendono anche l‘ecomuseo Adda di Leonardo.