Olimpiadi Milano-Cortina 2026: un’occasione unica per il turismo lariano.
Per raggiungere le piste da sci della Valtellina da Milano atleti, team e spettatori dovranno transitare dal lago di Como e magari fermarsi sulle sponde del nostro lago e in Valsassina.
Il lungo cammino verso i Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026 è cominciato e passa anche da Como e da Lecco. L’asse Milano-Lario-Valtellina sarà infatti fondamentale per la buona riuscita del tanto atteso evento, e dovrà essere anche e soprattutto contaminazione e scambio culturale.
Sono trascorsi quasi tre anni, infatti, dall’elezione della città organizzatrice dei giochi, durante la 134ª sessione del Comitato Olimpico Internazionale, quando la candidatura di Milano-Cortina ottenne la maggioranza assoluta dei voti, battendo la rivale Stoccolma-Åre, e ad essere particolarmente attenzionata, ad oggi, è anche la viabilità lecchese. Due luoghi simbolo, nove sedi Olimpiche, dalla Lombardia al Veneto, passando per Trentino e Alto Adige, un evento memorabile diffuso su 22.000 chilometri quadrati di territorio: i XXV Giochi olimpici invernali si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026 a Milano e a Cortina d’Ampezzo, città assegnatarie della manifestazione in forma congiunta – novità assoluta nella storia dei Giochi -. Oltre che nel capoluogo lombardo e nel comprensorio sciistico bellunese, le gare si svolgeranno ad Assago, Baselga di Piné, Bormio, Livigno, Predazzo, Rasun-Anterselva e Tesero.
I Giochi di Milano-Cortina rappresenteranno la quarta edizione dei Giochi olimpici che si svolgeranno in Italia (la terza di quelli invernali) dopo Cortina d’Ampezzo 1956, Roma 1960 e Torino 2006.
Anche la città dei Promessi Sposi svolgerà un ruolo importante: per raggiungere il comprensorio della Valtellina da Milano, infatti, gli atleti, i loro preparatori, i tecnici, gli allenatori e gli spettatori dovranno necessariamente transitare dalla Statale 36, oltre che dalla nuova Lecco – Bergamo per i collegamenti con Cortina d’Ampezzo e le località del Trentino, così da evitare i passi alpini.
“Le Olimpiadi Invernali 2026 saranno un volano per la promozione turistica del Lario e c’è tanto da fare, nonostante manchino ancora quattro anni”, ha commentato Antonio Rossi, Sottosegretario ai Grandi eventi sportivi della Regione Lombardia, partecipando al vertice a Villa Monastero, a Varenna, fra Regione Lombardia ed enti locali per fare il punto sull’evento. “Il percorso istituzionale verso l’apertura dell’Olimpiade sta andando avanti, piano piano. Sicuramente anche le città di Como e Lecco saranno interessate dal turismo conseguente ai Giochi – forse più la prima della seconda, che dal punto di vista delle infrastrutture ha ancora bisogno di interventi sulle infrastrutture -. Vorremmo peraltro che, in occasione di questo evento, si approfitti per portare avanti dei progetti viabilistici attesi da anni, tra i quali la nuova Lecco-Bergamo o il terzo ponte Alessandro Manzoni di Lecco, ma anche la tratta ferroviaria Lecco-Colico, difficile da collegare, o all’esigenza che siano migliorati i collegamenti con Bergamo e Orio al Serio e con Malpensa”.
Per la buona riuscita dei Giochi – sostiene Rossi – sarà inoltre utile guardare ai modelli di Vancouver e Torino: “Dovremo capire in che direzione muoverci, in sinergia con i Comuni e con la cabina di regia, e quali saranno le nuove professioni richieste e necessarie, per farci trovare pronti e offrire il meglio ai turisti, sperando non siano solo “di passaggio”, specie a Lecco, città che deve imparare a investire sulla ricettivià, perché anche se mancano agli alberghi, con Airbnb le stanze ci sono e, secondo me, è possibilissimo ospitare numerose persone. L’obiettivo che bisogna porsi e che si deve porre anzitutto il Comune è quello di evitare un turismo di passaggio, coinvolgendo i ristoranti e le piccole attività. Vorrei inoltre che i territori coinvolti – ha proseguito il Sottosegretario – vivessero l’entusiasmo e la passione che i Giochi creano: credo che le Olimpiadi saranno una grande opportunità di sviluppo per i nostri territori e il loro tessuto economico-produttivo: Lecco è sull’asse Milano-Valtellina e bisognerà fare di tutto per far sì che spettatori e fans che vogliono vivere le Olimpiadi possano stare vicini. Sicuramente, per quanto riguarda l’organizzazione di un evento di tale portata in epoca Covid, alcune difficoltà ci sono state, ma l’iter procede bene”.
Anche Severino Beri, direttore dell’Hotel Royal Victoria di Varenna e presidente di Federalberghi Lecco, l’associazione che riunisce circa 90 imprenditori del settore, ha sottolineato la necessità di prepararsi per tempo. “Siamo stati contattati sin dai primi momenti dopo l’assegnazione, ma anche prima, per avere garanzia della disponibilità delle camere: ci hanno chiesto 5.000 camere per il periodo dal 6 al 22 febbraio e 1.500 per il periodo dal 6 al 15 marzo, quando si svolgeranno le Paraolimpiadi. Il Lago di Como è un po’ borderline, si trova al limite di un’area che invece è molto “comoda” per i turisti delle Olimpiadi – ha proseguito – Si trova sul limite esterno del “cerchio” attorno a Milano, ma noi potremmo comunque essere molto appetibili per chi è di passaggio e non solo: non siamo vicinissimi e saremo in bassa stagione, quindi ci sarà posto sufficiente per giornalisti, appassionati, spettatori che, se troveranno tutto saturo, opteranno per il nostro bel lago a un prezzo conveniente. Tutto questo farà da ottima vetrina pubblicitaria per il nostro territorio: sicuramente verranno mostrare le immagini e le riprese dei nostri luoghi e ci sarà un buon movimento dell’economia, secondo me. Bisogna guardare in faccia la realtà e ammettere che Milano e la Valtellina sono molto ben attrezzati per rispondere a qualsiasi genere di bisogno di turisti di breve o lungo termine, ma è giusto anche farsi trovare pronti, funzionanti e aperti e dire che lago di Como è pronto ad accogliere. Il Lario ha davvero tanto da offrire, sulle sponde di entrambi i suoi rami. Noi albergatori siamo pronti e dovremo lavorare insieme per esaltare quelle bellezze che ci invidiano in tutto il mondo. La sinergia sarà tanta e anche la voglia di fare e accogliere i nostri ospiti nel migliore dei modi, sperando in un turismo di lunga durata”.
Il programma olimpico prevede gare in sedici discipline: biathlon, bob, combinata nordica, curling, freestyle, hockey sul ghiaccio, pattinaggio di figura, pattinaggio di velocità, salto con gli sci, sci alpino, sci di fondo, short track, skeleton, slittino, snowboard e la novità assoluta, sci alpinismo. Sono invece sei le discipline riconosciute dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) ai Giochi Paralimpici invernali: para biathlon, curling su sedia a rotelle, para hockey, para sci alpino, para sci di fondo, para snowboard.
Niente PalaItalia a Santa Giulia, invece, per la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026. Il consiglio di amministrazione del Comitato organizzatore dei Giochi ha infatti deciso che l’evento si svolgerà all’Arena di Verona, già individuata come luogo per la celebrazione della fine dell’Olimpiade. A San Siro si svolgerà la cerimonia di apertura dei Giochi del 2026, prima che lo stadio esca definitivamente di scena, per lasciare posto alla nuova struttura.
Per quanto riguarda il Master Plan delle Paralimpiadi, le gare di Para Cross Country e di Para Biathlon, inizialmente previste in Valdidentro, si terranno nel cluster della Val di Fiemme. Ancora una volta il CdA della Fondazione Milano Cortina 2026, il Comitato Paralimpico Internazionale e il Comitato Italiano Paralimpico hanno condiviso la comune decisione di far gareggiare gli atleti Paralimpici all’interno delle stesse venues di gara utilizzate durante i Giochi Olimpici. Si tratta di un passaggio formale che, oltre a confermare la comunione di intenti e di strategie tra la Fondazione, IPC e CIP, rafforza il principio di inclusione che sta al centro del messaggio Paralimpico e ottimizza ulteriormente alcune voci di spesa.
Il Consiglio di Amministrazione ha stabilito anche la sede di gara che ospiterà le gare di Sci Alpinismo, la nuova disciplina Olimpica che mette al centro il rapporto tra sport e sostenibilità, tra uomo natura, e che farà il suo debutto alle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Il CdA, nel rispetto delle indicazioni del Comitato Internazionale Olimpico circa la necessità di ospitare la nuova disciplina in uno dei siti olimpici già previsti dal dossier di candidatura, ha individuato in Bormio la sede per ospitare le gare di Skimo valorizzando così il comprensorio dell’Alta Valtellina come scenario di grande prestigio.
La Fondazione Milano Cortina 2026, che mette proprio la sostenibilità al centro della Road to the Games che porterà ai Giochi Olimpici e Paralimpici, ha inoltre reso noto di aver aderito al UNFCCC, Sports for Climate Action Framework. L’iniziativa, promossa dalle Nazioni Unite in partnership con il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) per contribuire all’attuazione degli accordi di Parigi, mira ad accelerare il cambiamento necessario per raggiungere la neutralità delle emissioni di gas serra. Il Framework delle Nazioni Unite si pone l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di realtà dell’ecosistema sport attraverso azioni concrete atte a garantire una maggiore protezione del clima.
“La cosa più importante nei Giochi Olimpici non è vincere ma partecipare, proprio come la cosa più importante nella vita non è il trionfo, ma la lotta. La cosa essenziale non è di aver vinto, ma di aver combattuto bene”.
Ispirato dalle parole del vescovo della Pennsylvania, Ethelbert Talbot, Pierre de Coubertin pronunciò per la prima volta questa frase a un ricevimento dato dal governo britannico il 24 luglio 1908. Queste parole sono diventate il credo del Movimento Olimpico.
Insomma, l’attesa è trepidante per quella che è un’occasione imperdibile e di portata mondiale per il territorio lariano, che dovrà essere all’altezza delle aspettative, imparando a fare sistema e a cogliere l’opportunità di un evento unico, fondamentale per riposizionarsi nel settore turistico.